Introduzione

Questo progetto, iniziato nel 2023, rende omaggio alla 75a ricorrenza dell’entrata in vigore della Costituzione italiana, legge fondamentale della Repubblica, che stabilisce i diritti e le libertà dei cittadini.

Non voglio entrare nel dettaglio degli articoli già ampliamente studiati e approfonditi da molti, ma citarne uno in particolare, il 12°, che così recita “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.”

È da questo simbolo patrio che nasce questo progetto.

Un volto, una Patria. Italia come icona nell’arte, si prefigge l’obiettivo di scoprire e spiegare che già prima del Tricolore, il nostro Paese era rappresentato da un’altra icona; la figura femminile dell’Italia turrita.

Questa pubblicazione esplora le origini misteriose di questa figura e la sua evoluzione come emblema italiano. L’opera, grazie alla semplicità della scrittura e all’immediatezza delle immagini, si rivolge a un vasto pubblico.

È particolarmente consigliata ai giovani che desiderino immergersi, in modo diverso, nella storia e nell’arte della nostra amata Italia.

Dal lontano oriente fino ai giorni nostri, questa monografia ci trasporta in un’avventura visiva coinvolgente. Percorre le tappe del suo cammino, intrecciando gli eventi e le vicende che hanno segnato il Paese, dai periodi di massimo splendore alle fasi di decadenza, dalle conquiste ai momenti di nuove unioni.

Attraverso la potenza delle immagini, Un Volto, una Patria, presenta una ricca collezione di sculture, pitture e illustrazioni che catturano l’essenza della figura italiana. Ogni immagine è un tassello prezioso della narrazione, ci avvicina al periodo storico e allo stile artistico, nelle diverse epoche.

Questo studio celebra la profondità dell’essenza del simbolo italiano, offrendo una prospettiva unica sull’evoluzione storico-culturale del Paese nel corso dei secoli.

Il libro è molto più di una semplice pubblicazione artistica, vuole essere un viaggio emotivo che affascina e al tempo stesso ispira ideali.

L’obiettivo principale è di apprezzare l’appartenenza a un Paese che ha lottato per la propria unione. Proprio quest’anno ricorrono i 175 anni dalla Prima guerra d’indipendenza italiana del 1848-1849.

Nel dettaglio l’opera racconta l’evoluzione iconografica del simbolo della nostra Nazione.

Una bellissima donna con una cinta muraria come copricapo, a volte con un elmo, talvolta con una corona d’alloro ma spesso legata a un altro emblema che ci rappresenta: lo Stellone d’Italia.

Se ne raccontano le origini, se ne segue nel tempo l’apparire o lo scomparire secondo le vicende storiche che coinvolgono il Paese. Emerge come protagonista, quando incarna lo spirito di Patria legato alla storia risorgimentale dal 1848 al 1918.

In questo percorso ci accorgeremo di come la bell’Italia non sia solo accompagnata dallo Stellone, ma spesso risulti associata ad altri simboli o a elementi di altre figure allegoriche, come la Vittoria alata o la dea Fortuna. Immancabile è ovviamente il Tricolore, la bandiera dai tre colori: verde, bianco e rosso.

Italia lo sventola, ci si avvolge, lo veste con un’eleganza unica, distintiva.

In questo percorso, sviluppato cronologicamente, si analizzano le diverse finalità del suo utilizzo. Italia è immagine di propaganda nazionale, accompagna gli eventi commemorativi o addirittura è usata per la promozione pubblicitaria, del ‘prodotto in Italia’. Oltre agli intenti di utilizzo lo studio ricerca i diversi ambiti artistici in cui l’Italia turrita si manifesta, seguendone le diverse rappresentazioni.

Italia si mostra ora scolpita, ora dipinta, ma soprattutto illustrata su un’ampia varietà di oggetti di uso quotidiano, dalle cartoline postali alle scatole di fiammiferi, senza dimenticare quelle di latta e molto altro.

Dopo la Grande Guerra, la nostra icona inizia un lento declino, spesso è sostituita da altre figure femminili, come la dea Roma o la Vittoria alata.

Il suo “apparire” diventa sempre più sporadico. Si rinnova come simbolo negli anni del passaggio da monarchia a repubblica, per poi tornare a essere purtroppo “impolverata” e relegata quasi esclusivamente al settore della filatelia e della numismatica.

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